| | | | Repliche e falsiClicca sulle immagini per ingrandirle
| | Radio nazista, fin troppo!
Radio in veste imperial-nazista apparsa in vendita su ebay molti anni fa e prontamente decisi di salvare queste immagini per poterci studiare sopra e capire se si trattava di un pacchiano falso oppure no. La radio base in questione è il comune ed economico Loewe mod. R533W che fu commercializzato nel 1928-29 e attualmente è reperibile ai vari mercatini o su ebay stesso per cifre attorno alle 200 euro. Mi ha colpito subito l'incongruenza fra la data di costruzione (1929) di questo modello e l'ascesa al potere di Hitler (1933) che nell'immediato non produsse certo roba del genere, ma radio di regime alla portata di tutti dove gli emblemi di partito non erano ancora così evdidenti ( vedi mod. VE301 ) come invece fece molto più tardi, verso il 1938 con il mod. DKE dove sul frontale compariva una piccola svastica. In ogni caso, per il popolo tedesco, nel 1933-35 questo apparecchio era già più che obsoleto, visto che grazie al regime si potevano reperire apparecchi più moderni e a bassissimo costo. |
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| | Radiobalilla Pron
Radiobalilla Pron, ditta che non ha mai partecipato alle selezioni per la progettazione e la fabbricazione del famoso apparecchio popolare, fin troppo famoso da stimolare la fantasia dei falsari che non esitano a inventarsi radio di sana pianta, mai esistite, solo perchè hanno avuto la fortuna di reperire un telaio a tre valvole modificabile... Infatti, la maggior parte dei telai reflex a tre valvole fanno questa triste fine: vanno ad alimentare il mercato delle Balilla false.... |
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| | Radiobalilla S.I.T.I.
Radiobalilla S.I.T.I. del 1937... ma come è possibile? la SITI, Società Industrie Telefoniche Italiane Doglio di Milano, nel 1934 lasciò la sede storica di via Pascoli, per insediarsi nel nuovo stabilimento di via Bodio, ma di li a poco, nel 1935, la F.A.C.E. Standard incorporò la SITI stessa insediandosi nello stesso stabilimento. Un raro documento, apparso sulla rivista RADIOINDUSTRIA n° 15 del 1935 mostra uno chassis della SITI che l'azienda presentò come prototipo per la produzione della Radiobalilla. Infatti la SITI fu fra le aziende che vinsero il concorso per la progettazione e la produzione di qusta famosa radio. Peccato che la prima Balilla immessa sul mercato avvenne non prima del 10 gennaio 1937, ben due anni dopo la fusione con la FACE la quale soppresse la produzione di radioricevitori, portando avanti solamente la produzione telefonica, lasciando così quel vecchio telaio, allo stato di prototipo. La vicenda della presentazione della Radiobalilla fu annunciata da Lando Ambrosini, direttore dell'Ente Radio Rurale e la si può leggere cliccando qui. |
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| | Radiogrammofono fascista
Mha, non ho parole. La fantasia di chi pensa di poter guadagnare qualche spicciolo in più camuffando radio normali (ed economiche) in radio fasciste o "fascistissime" come quella in oggetto, non ha limiti. Guarda caso che la regola di tutte queste personalizzazioni riguarda solo radio di facile reperibilità o facile camuffabilità (come in questo caso) ma mai riguarda radio rare o introvabili (perchè?)... radio già rare non hanno bisogno del valore aggiunto dato da qualche fascetto littorio applicato al mobile... e poi si rischia di danneggiarle irrimediabilmente. Invece radio che non sfiorano le 150-200 euro, camuffate in un certo modo, possono toccare cifre inimmaginabili. In questo caso, forse il mobile aveva già per conto suo questo simpatico effetto tipo "fascio littorio" che il possessore ha pensato bene dotarlo di pochi elementi metallici in più per trasformarlo in un vero FASCIO LITTORIO DOPPIO! roba da matti! Ho pubblicato tutte le foto in mio possesso ma non ho voluto perdere minimamente tempo a commentarle una per una. A voi l'ardua sentenza. |
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| | Valvola S.I.T.I.
Premettendo che la SITI non ha mai prodotto valvole (il falsario comunque lo sapeva) non sono note valvole montate su apparecchi della famosa casa milanese recanti questo tipo di etichettature. |
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