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S.I.R. - S.A.I.R. - S.I.A.R. Torino

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Ma il salto di qualità venne fatto a partire dal 5 ottobre 1925 quando la S.I.R. abbandonò definitivamente la vecchia Ragione Sociale di Società Anonima Industrie Radio e relativo logo, per assumere quella di Società Anonima Anglo-Italiana Radiotelefonica la cui sigla, da quel momento, fu S.A.I.R. mantenendo sede dell’Amministrazione e delle Officine ai medesimi recapiti. La vendita diretta fu abbandonata a favore del Comm. Fr. Morsolin a cui venne affidata la rappresentanza esclusiva per Torino presso i Magazzini di via Santa Teresa n. 0 a Torino (Fig. 11-12) e a favore di G. Gronorio & C.a cui venne affidata la rappresentanza esclusiva per Milano presso i magazzini di via Melzo n. 34 a Milano.

«Dal nostro Listino Prezzi n. 1, quattro facciate miserelle superanti di poco il centinaio di articoli (Fig. 13), al nostro ultimo Bollettino Catalogo di trentadue facciate racchiudenti le voci di quasi mille articoli (Fig. 14). Dalla prima edizione del nostro Catalogo Generale di 32 facciate e 48 illustrazioni (Fig. 15), alla ricchissima ed elegantissima edizione odierna composta da 180 pagine e di oltre 150 incisioni (Fig. 16). E quale mole di lavoro costante, paziente, tenace, dal montaggio dei primi rudimentali apparecchi riceventi, alla serie completa dei tipi perfetti che oggi escono dalle nostre officine, costituiti da materiale italiano, su brevetti italiani, costruiti da Maestranza italiana! […] E questo nostro costante sforzo per l’italianità della nostra industria venne ampiamente riconosciuto e compensato allorchè in occasione della settimana del Prodotto Nazionale (4-11 luglio 1926) ci veniva assegnato il Gran Diploma di Alta Benemerenza Nazionale […]».

La nuova realtà industriale imprime una forte accelerata mettendo a catalogo svariati componenti e accessori di propria costruzione oltre ad una serie di novità nel campo degli apparecchi radiofonici. Ma la vera novità destinata ad un grande successo fu il lancio delle Trousses con il motto «Se siete veramente principianti e temete gli insuccessi, non scegliete e non fatevi scegliere nessun schema. Attenetevi più semplicemente alle nostre Trousses». Erano sostanzialmente kit di montaggio per il radiodilettante, inizialmente venduti con le varie componenti sciolte completamente da montare, successivamente vennero commercializzati con tutti i componenti già fissati al pannello. L’acquirente doveva unicamente attenersi scrupolosamente a chiarissimi schemi costruttivi a grandezza naturale del solo cablaggio in filo metallico rigido. Sbagliare, vista l’estrema semplicità dei circuiti, era veramente impossibile. 

Nel 1927, in occasione delle celebrazioni per il primo lustro della ditta, la S.A.I.R., grazie alla collaborazione fra l’Ufficio Reclame e il Reparto Tecnico,offrì gratuitamente alla propria clientela un simpatico e chiaro libretto dal titolo “Chiacchierando di Radiofonia” (Fig. 17) a cura del Dott. M.E. Becchis, che solo apparentemente è un vademecum per il radioamatore. Infatti è una chiara operazione di marketing per cogliere l’occasione, grazie alla grande diffusione della pubblicazione, di diffondere il marchio S.A.I.R. in tutta Italia e mostrare così le numerose novità lanciate appunto in occasione dell’anniversario di fondazione. Lo sforzo pubblicitario fu talmente grande da indire un grande concorso rivolto a tutti coloro che semplicemente fornivano nominativi e indirizzi completi di persone residenti in Italia e Colonie potenzialmente interessate alla radiofonia così caratterizzato:

1.       GARA DIFFUSIONE – 5 premi: da una semplice batteria anodica di accumulatori SAIR da 40 Volts ad un apparecchio a due valvole SAIR per chi al 31 luglio 1928 avesse comunicato il maggior numero di nominativi;

2.       GARA INTERESSENZA – 5 premi: da un semplice ondametro Biplex ad un fantastico apparecchio SAIR Super 7 completo di antenna per chi sarebbe risultato fra i miglioriin base all’importo complessivo d’acquisto da parte delle persone in precedenza segnalate;

3.       GARA INCORAGGIAMENTO – 10 premi: da una semplice valvola ad un altoparlante per chi al 31 luglio 1928 avesse comunicato almeno 10 indirizzi (estrazione a sorte).

La prima edizione di 10.000 copie andò a ruba. Le richieste da tutte le parti d’Italia e dalle più disparate categorie di persone si susseguirono con un ritmo accelerato ed impressionante. Così il Consiglio d’Amministrazione della S.A.I.R. stabilì di stamparne altre 100.000 copie da distribuire a tutti i radioamatori italiani. Nonostante l’Ufficio Reclame avesse stabilito dei diritti di precedenza, dei filtri e delle selezioni, limitazioni ed esclusioni, le copie finirono molto prima che cessassero le richieste.
Emblematica è la frase che compare in una pubblicazione della S.A.I.R.: «Se tutti i costruttori  e rivenditori di apparecchi radio, avessero anno per anno coraggiosamente speso, per diffondere la radiofonia in Italia, quello che abbiamo speso noi, oggi, fra tutte le nazioni del mondo, l’Italia sarebbe in questo ramo al primissimo posto».
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