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| | L'aspetto del fantastico "scrigno" aperto.
Dall'aprile del 1930, su tutte le più importanti riviste di settore si legge che: « La Magneti Marelli fabbricherà apparecchi radio – l’emancipazione dell’Italia dall’America»(Radiocorriere del 5/12 aprile 1930).
A dire il vero non fu proprio così, o perlomeno non fu così immediata la transizione ad una produzione indipendente. Anche parecchi anni dopo, fino alla Seconda Guerra Mondiale e oltre, la Marelli dimostrerà, in più settori della radiotecnica, di non avere mai tagliato definitivamente il cordone ombelicale che la legava al Nuovo Mondo, che rimase attivo anche in piena autarchia!
In tal senso, vedere il confronto con lo Scrigno dell'American Bosch. | |
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| | L'aspetto austero dello Scrigno chiuso visto frontalmente. Le linee sono essenziali, sobrie anche nella scelta dei legni e delle decorazioni.
Dal 1931 in poi, la Radiomarelli tenta di proporre al pubblico italiano una serie di apparecchi che, almeno per quanto riguarda il mobile, non si discosta dalla produzione americana (ad esclusione del Coribante che già era prodotto con qualche lieve variante estetica dalla Bosch), cercando di esprimere al meglio le
capacità artigianali italiane (Musagete II, Chiliofono, ecc.).
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| | Un altra vista dello Scrigno chiuso: mai si direbbe che contiene una complessa supereterodina, con accorgimenti tecnologici veramente degni di nota.
Nel 1933, la Radiomarelli, alla XIV Fiera Campionaria di Milano, presenta una serie di nuovi modelli, molto eleganti (Aedo, Argeste, Fonargeste), fra i quali spicca “Lo Scrigno”: il mobile è tale e quale all’americano Bosch, modello 200 detto “Treasure Chest” (Scrigno del Tesoro).
Il telaio e la struttura circuitale sono però differenti essendo il modello americano del tipo ad amplificazione diretta, mentre quello italiano del tipo supereterodina. | |
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| | Bel dettaglio della cornice ad "ovoli" di derivazione rinascimentale che caratterizza il coperchio e che rappresenta l'unico elemento decorativo esteriore. | |
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| | Vista laterale del mobile dello Scrigno.
Eleganti e robuste maniglie laterali in bronzo brunito sembrano sottolineare la
natura “trasportabile” dell’oggetto (tutt’altro
con i suoi 12-15 Kg!), e graziosi piedini
a ciambella lo sollevano da terra.
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