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| | Dettaglio della presa della bobina sullo chassis. La bobina interna, dotata di robusti piedini, è anch’essa estraibile e intercambiabile. Di serie l’apparecchio era dotato di una bobina standard per lunghezze d’onda comprese fra i 250 e i 560 mt ma a richiesta poteva essere equipaggiato con bobina per lunghezza d’onda da 25 mt in avanti per essere usato sulle onde corte. | |
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| | Dettaglio dello zoccolo per valvola BH della Raytheon (da qui l'abbreviazione stampigliata sul telaio RAY). A sinistra dello zoccolo suddetto vi è il cambiotensioni: ALTO = 125 volts, BASSO = 110 volts | |
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| | Il mobiletto, di semplice fattura, è in legno di mogano massello chiaro e contrasta vistosamente con il colore marrone scuro del frontale metallico verniciato con una pittura ad effetto “raggrinzato”, molto di moda all’epoca. | |
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| | Finestrella ricavata nel pannello in legno posteriore. Questa piccola finestrella consente l’accesso ad una serie di prese per l’altoparlante, per la terra e per l’antenna interna, esterna o tappo luce. | |
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| | Telaio estratto dal mobile. Sul pannello frontale la manopola graduata centrale a scorrimento e lettura verticale, arricchita da una mascherina d’ottone, comanda il condensatore variabile, in basso a sinistra una presa jack consente di usufruire dell’amplificazione a bassa frequenza per l’uso di un fonografo dotato di pick-up (diaframma elettrico), al centro una manopola ad indice comanda l’intensità di volume e sulla destra un’ interruttore comanda l’accensione/spegnimento dell’apparecchio senza la necessità di staccare la spina ogni volta. Questa funzione ci pare oggi scontata, ma all’epoca non lo era affatto. Infatti molti apparecchi del 1928-29 non erano dotati di interruttore come il famoso Ansalorenz 44 dotato solo in una seconda serie di interruttore generale. | |
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