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| | Vista posteriore dove possiamo notare, sul fianco sinisro interno del mobile, una vecchia etichetta oramai completamente strappata che probabilmente un tempo recava gli estremi di questo apparecchio. Normalmente la Bacchini fissava delle targhette metalliche alla bobina di campo dell'altoparlante così da essere immediatamente ben visibile a chiunque visionasse il lato posteriore. In questo caso l'altoparlante è privo dei fori di fissaggio di tale targhetta e questo fa pensare che non sia mai stata montata e l'unica targhetta identificativa fosse proprio quella di carta oramai perduta. | |
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| | Altra vista posteriore dove possiamo apprezzare l'ottimo stato di conservazione del mobile, praticamente privo di tarli, a differenza del telaio metallico, purtroppo invaso dalla ruggine per un buon 30-40%. | |
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| | Vista "a volo d'uccello" del telaio ancora inserito nel suo mobile: si apprezza la razionalità con cui è stato progettato per sfruttare al meglio gli spazi vuoti. | |
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| | L'altoparlante, colorato della stessa vernice del telaio sottostante (caratteristica tipica della Bacchini), fissato sull'altrettanto caratteristico pannello in cartone compressato (anch'esso usato esclusivamente dalla Bacchini e dalla FOR). Tale pannello, inizialmente adattissimo come ammortizzatore di nocive vibrazioni, e quindi acusticamente adatto, col tempo, sfaldandosi e inumidendosi, si è rivelato fragile e oggigiorno trovarne in buono stato che ancora possono sostenere gli altoparlanti, sono una rarità. | |
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| | Vista frontale del telaio estratto dal mobile. Questo fronte, non esposto direttamente agli agenti atmosferici, si è preservato decisamente meglio che altrove. Campeggia in mezzo la grande scala numerica di sintonia. | |
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